giovedì 25 dicembre 1975




Una carrellata di bellissimi ricordi dalla fonovaligia LESA ad oggi.
La mia vita di appassionato Hi-Fi in queste immagini.
                                                                      manuel





  1 - I primi passi (1975-1989)
Prima del 1975, nei pomeriggi di studio, ascoltavo la musica con una radio sveglia; a volte usavo la fonovaligia Lesa di famiglia. Avevo un desiderio: volevo assolutamente sentire meglio la musica che mi piaceva.
Ma in quegli anni lontani era difficile per un sedicenne appassionato di musica, inesperto e senza soldi. Però, quasi senza nemmeno rendermene conto, un giorno di Dicembre del 1975 è iniziato tutto:
                                         

           

ho acquistato da un amico un amplificatore SANYO DCA 200UM (ancora oggi funzionante a casa del mio amico Stefano!!) con casse SANYO. Ero felice !                                                                                                                                                        !                                    
Mi ero fatto fare da un conoscente un improbabile collegamento tra l'uscita cuffia della radiosveglia e l'ingresso dell'ampli; una meravigliosa follia.

Poi, l'anno dopo, i miei genitori mi regalarono una cosa che avevo visto sulla Bibbia dell'HIFI di quei tempi "Stereoplay": si trattava di un registratore a cassette JVC CD1740. Si avverava un sogno: un impianto vero!

Pochissimi miei amici ce l'avevano: perchè, per quanto, mi sembrasse strano, nessuno dei miei amici condivideva la mia passione per l'Hi-FI.
E allora l'unica fonte di notizie, di aggiornamenti, di cambiamenti erano; Stereoplay, Secondamano, il SIM e soprattutto il pellegrinaggio per i negozi di Milano.
I più amati erano (senza nessun ordine) :

  • Biraghi, Via Algarotti: 
  • Giovenzana: negozio per grandi. Principe assoluto era Carlo (Riccardi, oggi riferimento per  tutti gli appassionati alle prese con qualche magagna tecnica sulle loro creature). Ho acquistao i bellissimi Marantz 3300+250 e il Luxman PD272
                                       
                                   





   

         







  • Donzelli: il più bel reparto di usato che abbia mai visto. Ho comprato i Quad 33+303+FM3
  • Auditorium 11, Via Corridoni: bellissimo! Scaffali pieni di meravigliosi oggetti. Ricordo ancora un Micro Seiki DDX-1000 che mi faceva sognare e che ho acquistato pochi anni fa.            
  • HI-FI Club, C.so Lodi: una famiglia per l'HIFI; come non voler bene alla proverbiale schiettezza di Malerba ?!
  • Franchi: altro bel negozio a conduzione famigliare. Lì ho comperato il Thorens TD126 MKII


  • TeleOnda dietro P.zza San Babila. Ho comperato la mia amatissima STAX Srx mk3 (e quell'acquisto dell'81 mi ha lasciato un segno indelebile). Avevo già la AKG K240 ma la Stax era un'altra cosa !  







                                         
Era il periodo dei registratori a cassetta; il più bello che ho avuto è stato sicuramente il TEAC C3 anche se anche gli AIWA che ho avuto (ADM 700, ADM 3600, ADF770) avevano prestazioni eccellenti .

                                                
Come diffusori ho avuto le Advent The Smaller (che un mio amico usa ancora con molta soddisfazione), nell'80 le Yamaha NS690 II le sorelline minori di quei mostri di dinamica che sono le NS1000M e le NS2000 che avrei avuto più avanti.
















E ho avuto nell'83 il tuner SAE TWO T7, bellissima linea futuristica per l'epoca.



Questa fase di "passione solitaria" è andata avanti più o meno immutata fino al 1988.


2 - Una piccola evoluzione (1989-2003)

Nell'89, ho ascoltato per la prima volta due ML Sequel 2 a casa di un appassionato da cui stavo comperando il sub Audio Pro B2-70 e ho deciso che, prima o poi, avrei posseduto due Martin Logan.

Probabilmente in quel momento cominciavo a mettere a fuoco il mio tipo di suono. Ma se è vero che un percorso si può definire così solo se ha un inizio e una destinazione o un obiettivo, ..... beh, ancora non c'ero arrivato. E' iniziato quindi un periodo molto lungo durato circa dal 1989 al 2003 in cui tentavo di migliorare ma, lo ammetto, senza avere una chiara direzione da seguire.                                                             .                                          
Sentivo un sacco di cose che mi piacevano ma poi, a casa mia, non mi sentivo mai veramente soddisfatto.
Forse anche perchè, bisogna dirlo, nel 90 avevo comperato il mio primo lettore CD, un SONY 228 ESD e facevo fatica a digerirlo abituato alla compostezza e piacevolezza del Thorens con la Shure V15 Type 3HE, con la Stanton 681 EEEmkII S e con la Grado Z1+.          
                       


                                                       






Effettivamente, ripensandoci, mi rendo conto degli acquisti fatti più alla ricerca del "blasone" o dell'oggetto "del momento" che per reale piacere di ascolto. Gli oggetti erano di qualità ma forse, semplicemente, non facevano per me.
Però, mi piacerebbe moltissimo riascoltarli adesso nella mia catena attuale per capirli meglio.
· Audio Pro A4-14mkIIBoston Lynnfield 300l, tra i diffusori
· Il trittico Cambridge Audio pre C70 + finali mono P250 
· il pre Yamaha C2
· il pre Sentec SCA1 costruzione spettacolare
· La coppia Linn CD Mimik + pre Wakonda (mai piaciuti)  









  


       
      


Alcuni erano oggetti prestigiosi, come la coppia Threshold Fet nine e S/300: bel suono anche se quel basso non mi ha mai convinto al 100%

 














Audio Review aveva già da tempo sostituito Stereoplay, gli annunci sulle riviste specializzate prima e Internet poi avevano sostituito Secondamano .....
I negozi cambiavano: da Milano ci si spostava in provincia: Pozzi a Pandino, Buzzi a Busto Arsizio.

Intanto cominciavo a muovere i primi passi nel mondo HT con sistemi Boston prima (300L +VR12 + VRS) e Jamo dopo (Concert 11 + Concert Center + Concert Surround).


Poi, il ricordo dei tanti anni di ascolto della STAX elettrostatica e quello delle Sequel 2 mi hanno convinto a cambiare le mie Jamo Concert 11 (sottovalutate dal mercato) che in quel periodo suonavano con il Marantz CD17 KIS e i Threshold per cercare una coppia di Martin Logan. 

                                                   





3 - Nuovo Periodo (dal 2003)

Ed è proprio in quel negozio che nel 2003 inizia con le Martin Logan Quest Z un nuovo periodo


Nel 2004 è arrivato il finale Mark Levinson 23.5.


Poi, nel 2004, grazie ai due amici Salvatore e Oscar, ho acquistato il pre ARC Reference 2 mkII.


Mancava ancora un pezzo per completare la catena. Ed è stato certamente un colpo di fortuna che mi ha fatto conoscere, attraverso il Forum di Video HiFI, due simpatici e competenti appassionati: Livio e Enrico che, ancora oggi, sono amici carissimi.
 

Grazie a loro ho potuto constatare quando il mio Marantz CD17 KIS fosse l'anello     debole della mia catena. 
E dopo una lunga ricerca, nel 2005, mi sono ritrovato con il  Meridian 588, un vero campione di velocità e punch.



Poi, però, ho preferito cambiarlo con l'ARC CD3 mkII .



Per un pò mi sono goduto il mio primo vero sistema. Mi piaceva, ero soddisfatto e non pensavo di aver bisogno di sostituire qualche componente.



Mi sono ricomperato la mia amata storica cuffia STAX SRX MK3 ma con il bellissimo driver SRM-1/MK2 che la rende perfettamente godibile direttamente collegata alle uscite analogiche del lettore CD/convertitore oppure del pre.


Poi, Livio mi ha suggerito un nome e ......... dopo una lunghissima ricerca finalmente sono arrivati a casa due finali mono destinati a restarci per molto tempo.
JADIS JA80
60W che sembravano 200, inutile cercare parole per descrivere il suono che sono capaci di creare e inutile pensare ai parametri usuali per immaginare confronti: erano magici ! 

E arrivò la nuova meccanica: la Oracle CD2000 vero sogno che mai avrei pensato di poter realizzare.



 
E poi il DAC; non volevo un nome conosciuto. cercavo un outsider che si facesse apprezzare per originalità e, soprattutto, prestazioni. Ed ecco, dal mercato PRO, il Benchmark DAC1 vero gioiellino miniaturizzato dalla impressionte capacità risolutiva.



Ho venduto le mie amatissime Quest Z e ho voluto provare due minidiffusori.
Un nome mi girava nella testa: Diapason Adamantes III.

Scelta azzeccata anche se, devo ammetterlo, il compromesso del basso è decisamente troppo grande.

Poi, dopo tante ricerche, con un pò di pazienza e di fortuna ho finalmente trovato i diffusori che sognavo.
Quando sono arrivate le mie YAMAHA NS2000 mi hanno subito fatto capire di cosa sono capaci i giapponesi se si impegnano.




Ho cambiato il DAC con il bellissimo Chord DAC64 II; risoluzione altissima e pulizia assoluta (forse un pò troppo per le NS2000).

Ho venduto il pre Audio Research.




Prima ho provato il mitico AGI 511Poi è arrivato l'Edge G2; straordinario pre a batteria con un punch decisamente superiore al Reference e con un suono bello e convincente.


Nel frattempo mi sono comperato un "vecchio" McIntosh MR71 del 1962

A quel punto è successa una cosa che non immaginavo; ho cominciato a ripensare ai Levinson. Troppi amici li possedevano e non mi piaceva l'idea di seguire una strada "scontata" ma in effetti le Yamaha, così aperte e naturali, richiedevano un suono corretto e musicale.
Prima è arrivata il DAC Mark Levinson  360S al posto del Chord.

Poi è arrivato sua maestà; il pre Mark Levinson 32Silenzio, pulizia, risoluzione, ...... in una parola: bellezza.

 











Ho sostituito il McIntosh Mr71 con il riproduttore Logitech Squeezeebox Touch che oltre alle Internet radio consente l’accesso alla musica liquida memorizzata sul mio PC di casa.

Tutto sembrava perfetto; anche troppo. Mi è venuta la paura di smettere di essere curioso. E così ho fatto una cosa che pensavo non sarei mai stato capace di fare.
Ho venduto i mie amati Jadis JA80. E per un anno intero ho cercato qualcosa capace di sostituirli.
Ho provato Cello Duet 350, Plinius SA Reference, NuForce, Mark Levinson 432 giusto per citare alcuni di quelli più blasonati.
Ma, nel mio sistema, questi oggetti meravigliosi, non sembravano adeguati.
Finalmente la fortuna si è ricordata di me e per una coincidenza davvero particolare ho potuto provare il bellissimo Accuphase A60

Grande piacevolezza nella gamma medio alta e eccellente controllo dei wooferoni delle ns2000.  




Poi dopo quasi 9 anni di amore ho deciso di cambiare le Yamaha NS2000 ed è cominciata la difficile ricerca di un diffusore in grado di sostituirle. Dopo una lunghissima selezione sono arrivato alle Wilson Benesch Chimera.
Bellissime, tecnologicamente avanzatissime e con performance strabilianti. Il suono è completo e corretto a tutte le gamme di frequenza e consente ascolti soddisfacenti anche a basso volume. 

Il bellissimo A60 era perfetto per le Yamaha ma con le Chimera ci voleva qualcosa di diverso e così dopo aver provato l'A70, il Soulution 710, il Burmester 911 mk3 e il Constellation Stereo 1.0 ho acquistato i Nuforce Reference 18 che sono timbricamente correttissimi e con uno sprint e un controllo veramente notevoli (e con un prezzo umano !!).



Nella foto c'è anche la bellissima Pryma, un bel regalo del suo "papà" Livio mio grande amico. 

Esattamente vent'anni dopo aver venduto il mio ultimo giradischi (ed aver abbandonato completamente l'analogico) ho deciso che era il momento di andare alla ricerca del mio piatto preferito: il Micro Seiki DDX 1000. Sono consapevole che la sua età e l'evoluzione della tecnologia lo rendono un oggetto vintage quasi da collezionista ma io so che, messo nelle giuste condizioni, può offrire ancor oggi prestazioni egregie. Gli ho affiancato due bracci storici: il suo giusto partner MA505 e il mitico Sme 3009 Series II. Le testine sono la Sumiko Blackbird Low e la Shure V15 Type III HE.
Come prephono ho scelto il Goldnote PH10 che offre due ingressi e varie curve RIAA. 







Ho venduto la 360S ed il PH10 ed è arrivato il magnifico McIntosh D1100 Digital preamplifier/DAC con la pazza idea di sostituire il ML 32 e usarlo per pilotare i finali.

E' arrivato il Roon Nucleus che sostituisce lo Squeezebox Touch per la musica liquida e, dopo poco, è arrivato il Prephono McIntosh MP100 che ha uscite digitali e si collega al D1100 (che non ha ingressi analogici).






Meccanica Oracle CD2000, Player multimediali Roon Nucleus e Logitech Squeezeebox Touch, Pre/DAC McIntosh D1100,
Piatto Micro Seiki DDX 1000, Bracci Micro Seiki MA505 e SME 3009 SII con testine Sumiko Blackbird Low e Shure V15 Type III HE, Prephono McIntosh MP100
Pre Mark Levinson 32,
Finali Nuforce Reference 18,

Diffusori Wilson Benesch Chimera,
Cuffie Stax SRX mk3 / SRM-1 mk2 e Sonus faber Pryma.

A quel punto il sistema era alla sua massima dimensione e mi sono reso conto che dovevo ridimensionarlo e cambiare qualcosa per ricominciare a giocare.

Ho venduto prima il ML 32, poi la sezione analogica (giradischi, bracci,testine e pre-phono) e poi anche la meccanica Oracle perchè ormai ascolto prevalentemente musica in streaming da Roon /Tidal. Ho anche cambiato disposizione alle Chimera che adesso mi consentono di vedere film e filmati musicali con l'audio riprodotto dall'impianto.
E ho acquistato il finale stereo Michi S5 veramente spettacolare; 60 kg di potenza infinita, di grazia e di finezza.



Tutto questo in attesa delle prossime novità perchè tanto sappiamo che, anche se siamo felici e soddisfatti, c'è sicuramente in giro, da qualche parte, qualcosa che prima o poi catturerà la nostra curiosità e tutto il girotondo dei cambiamenti ricomincerà.

Tweaks

Qualcuno non sarà d’accordo ma considero cavi, supporti, punte e ogni altro accessorio solo come complementi del mio sistema. Sono importanti, certo, ma non mi affascinano.

Ho avuto i tavolini MUSIC TOOLS ISOSTATIC, ma poi li ho sostituiti con altri fatti fare su misura.

Ho avuto cavi di segnale e di potenza Virtual Dynamics Nite II, Acrolink 6N-S1400II, Audioquest Ananconda (XLR e rca), sotituiti con altri che uso attualmente.

Uso cavi digitali Cardas Neutral Reference (AES/EBU XLR e RCA) e un altro sconosciuto ma ben suonante..

Sull’alimentazione ho due multiprese Furutech E-TP60E con cavi Acrolink 6n-P4030 e 7n-P4030 con spine Oyaide C-004/P-004e e Furutech FI-50/FI-E50r.

Ho inserito qualche particolare per limitare le vibrazioni/risonanze come punte e sottopunte. Interessanti le TAOC-TITE 35S sotto i due mobiletti laterali. 




 
L’Associazione

L'incontro con tanti appassionati, alcuni diventati veri amici ha fatto nascere il desiderio di creare qualcosa di più.                                                               
E con Livio, grande amico, grande persona, grande appassionato, presente in tutte le immagini e in tutte le serate, il 30 Ottobre 2006 abbiamo fondato Domus audeA la prima Associazione degli Appassionati di Musica e di Alta Fedeltà.
Un pensiero sviluppato per tanto tempo e poi realizzato con altri due amici appassionati; Loris e Gianpaolo.

L’attività di Domus audeA, purtroppo, si è interrotta dopo un paio di anni . 
La rubrica su Fedeltà del Suono

Un giorno, chiacchierando con Andrea Bassanelli (editore di Fedeltà del Suono e di molte altre riviste che si era sempre dimostrato gentile e disponibile con la nostra Associazione), gli ho proposto di inserire una rubrica su FdS.

                                                      
Molti e molti anni fa era la prima che leggevo quando acquistavo Stereoplay ma, stranamente, non era presente su nessuna pubblicazione Italiana.
Così, con l'ok di Andrea Della Sala (allora direttore di FdS), da Gennaio 2011 per un anno intero, è uscita "A casa Vostra". Ogni mese visitavo la casa un appassionato e riportavo immagini e commenti del suo modo di vivere l'Alta Fedeltà attraverso il suo impianto.

ciao, manuel

mantexx@yahoo.it